Recensione: “Spinoza o la dinamite filosofica” di René Daumal
Nelle ventotto pagine di testo del piccolo libro di René Daumal Spinoza o la dinamite filosofica (Castelvecchi, 2014) trovano posto una spiegazione sommaria dell’Etica, una gioia immensa per questo testo pari all’entusiasmo dell’Autore e soprattutto una teoria di spiegazione del rapporto mente-corpo che, decenni più tardi, verrà posta in attenzione dagli studiosi. René Daumal (1908-1944) sul quale mancano edizioni critiche in italiano delle sue opere ed è stato pubblicato essenzialmente da Adelphi, pubblica a sorpresa queste pagine nel 1932 con il titolo Le non-dualisme de Spinoza ou La dinamite philosophique e il titolo francese richiama un concetto apparentemente contraddittorio per chi si imbatte in Spinoza: il non dualismo al posto del monismo. Già appassionato di filosofia orientale nonché studioso di filosofia, Daumal studia il sanscrito e la cultura indiana giungendo alla conoscenza dell’Advaita, letteralmente “non-dualità”: una concezione della realtà in cui la molteplicità dei fenomeni e il dualismo percepiti dagli esseri umani sono solo il frutto di una parvenza illusoria. Secondo Adyashanti “La mente potrà accettare o negare che tu sei la Consapevolezza, ma in entrambi i casi non potrà comprenderlo veramente. Il pensiero non può comprendere ciò che è oltre il pensiero”; in questo senso Daumal si sente di cambiare la prospettiva di interpretazione nell’Etica riguardo i modi dell’estensione e i modi del pensiero: è il rifiuto del termine “monismo” ma non del concetto spinoziano alla base. Mente e corpo viaggiano sì separati ma sono un’unica cosa e questo è il punto di partenza: il dualismo è la prima apparenza dalla quale partire e il fine da distruggere. E’ davvero la lotta dell’uno contro il due, che oltrepassa la filosofia. Segue poi lo scandalo del pensiero spinoziano come mezzo che vuole dimostrare e far comprendere all’uomo, che vuol portare la logica nel campo riservato della fede. Attraverso la necessità assoluta, Daumal si pone in antitesi con Hegel il quale pone l’Essere e il Non-Essere come fondamento mentre Spinoza afferma che possiamo comprendere solo due aspetti della Sostanza: Pensiero ed Estensione. Segue una entusiastica analisi della teoria spinoziana dei tre generi di conoscenza e poi una critica del meccanicismo cartesiano: Spinoza toglie il libero arbitrio da quella volontà che Descartes vede assolutamente libera di scegliere, distanzia Descartes anche dal piano cosmologico della libertà e della necessità. Il disturbatore della filosofia, così Daumal definisce Spinoza, negando ogni dualità fondamentale tra la materia e lo spirito, il corpo e l’anima, l’azione e il pensiero, si pone immediatamente fuori da questo modo di far filosofia: se in Descartes la cosmologia è materialistica e non invade la metafisica, in Spinoza non c’è differenza. Appunto, non c’è dualità. Tutto torna, compresi i paragoni alla fine dell’opera con la Kabbalah e i riferimenti al pensiero induista.
Spinoza o la dinamite filosofica, di André Daumal
Castelvecchi editore, 2014, 42 pp., ISBN 9788868263331
Euro 7,50
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