Il concetto di democrazia in Spinoza: seminario
Il diritto alla decisione politica – Il concetto di democrazia in Spinoza
seminario
con Laurent Bove (Università di Amiens)
Martedì 26 Maggio, ore 16:30
Facoltà di Filosofia, Aula II – Villa Mirafiori, via Carlo Fea 2 – Urbino (PU)
incontro del ciclo “L’Idra dalle molte teste – organismo e organizzazione”, seminario valido 6 cfu autogestito da Filosofia_in onda.
L’IDRA DALLE MOLTE TESTE – organismo e organizzazione Il seminario autogestito che presentiamo quest’anno prosegue i lavori iniziati lo scorso. Impostando l’indagine dei processi di soggettivazione e della loro cattura sui corpi, abbiamo persorso il pensiero di Spinoza, aiutati dalle ricostruzioni storiche di Garin, per rivolgerci in seguito alle analisi di Foucault. I temi cruciali incontrati, dal formarsi dell’idea di dignità umana fino alla capitalizzazione del materiale umano, ci hanno indotto allora a porre la questione delle modalità di produzione di soggettività. I movimenti di decisione e posizionamento che coinvolgono questa peculiare produzione hanno condotto la discussione, tanto nell’elaborazione, quanto negli incontri con i relatori, al confronto con alcuni testi di Deleuze, Arendt, fino a proposte più recenti come quelle di Agamben ed Esposito, dove l’analisi del funzionamento dei dispositivi biopolitici più potenti si apre al dialogo interdisciplinare per ampliare lo sguardo su tutta la complessità, storica innanzitutto, di quei meccanismi. Ed ecco infine, come d’altronde già prevedevamo nel piano generale delle tre unità seminariali, il terzo nodo del progetto, la domanda inaggirabile, quella che, oltre a sintetizzare le prime due, esige anche una loro riformulazione: la questione dell’organizzazione. Cosa significa oggi organizzazione? Dal lavoro, alla società con le sue funzioni, ai saperi e le tecnologie, dappertutto il cruccio dell’organizzazione si impone come una priorità, concisamente pratica, dei nostri tempi, convulsi e energici. Strutture, organismi, macchine sono i nodi principali di quella che, soprattutto a partire dalla modernità, è l’esigenza vitale di ogni pensiero politico. Attraverso le riflessioni di Lenin, Nietzsche, Deleuze, Guattari, Spinoza e Negri, in questo ordine di esame, il seminario si propone di reperire i paradìgmi essenziali di questa perenne sfida politica e metterne alla prova la validità pratica e la cogenza teorica, ma soprattutto di sperimentare, e non potrebbe essere altrimenti trattandosi di organizzazione, un rinnovato stile politico, a partire dall’elaborazione collettiva dell’indagine filosofica. Ma può darsi organizzazione senza effettiva trasformazione? Posto che quest’ultima significhi sempre e innanzitutto innovazione. Delle forme politiche, certamente, della democrazia stagnante dei paesi cosiddetti più avanzati e che hanno fatto, lungo l’intero arco della loro storia (tutta moderna da questo punto di vista), dell’idea di progresso un vero e proprio dogma, dagli esiti imprevedibili e incontrollati, prova ne sono le costanti e sistematiche crisi strutturali. Perciò, soprattutto se guardiamo alle inettitudini odierne del politicismo istituzionale, che troppo spesso e clamorosamente pervade la scena pubblica dissimulando nello spettacolo la sua impotenza e vuotezza, sappiamo subito che un’innovazione delle forme politiche, e dei suoi spazi in maniera prioritaria, è quantomeno urgente, se non addirittura inevitabile, per tutta l’indignazione che ci spinge ad una risoluta riappropriazione dello spazio pubblico e del comune, oltre lo spettacolo e oltre la fasulla opzione dell’adesione al precostituito.
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